Come l’Omeopatia ti cura l’Ipertensione Arteriosa

L’omeopatia è efficace nella cura dell’ipertensione arteriosa?

Parliamo di ipertensione arteriosa quando la pressione arteriosa sistolica (massima) presenta un valore uguale o superiore a 140 mmHg e/o la pressione diastolica (minima) un valore uguale o superiore a 90 mmHg. Per poter parlare di ipertensione arteriosa è necessario che tali valori si mantengano alti nel tempo.

L’ipertensione arteriosa rientra tra i fattori di rischio cardiovascolare (ictus, infarto del miocardio, morte) ed è una patologia molto diffusa nella popolazione italiana. Gli altri fattori di rischio cardiovascolare sono:

  • fumo
  • dislipidemie e diabete
  • livello socio-culturale (rispetto di corretta alimentazione e attività fisica).

In realtà, lo stesso valore di pressione arteriosa comporta un rischio diverso di eventi cardiovascolari  in pazienti con caratteristiche cliniche diverse.

Spesso il paziente si accorge di essere iperteso dopo diverso tempo dall’instaurarsi di questa condizione, in seguito a controlli occasionali o in seguito a crisi ipertensive.

 

Quali sono le Cause di Ipertensione?

L’ipertensione arteriosa origina dall’effetto combinato di fattori genetici ereditari ed ambientali.

Tra questi ricordiamo:

•Familiarità;
•Aumento del livello dei grassi del sangue (anche in questo caso può esserci familiarità);
Sovrappeso;
•Sedentarietà;
•Malattie metaboliche;
•Malattie endocrine;
•Assunzione di farmaci (contraccettivi orali, corticosteroidi);
•Problematiche di competenza chirurgica (stenosi arteria renale, coartazione aortica ecc.);
•Problematiche d’ambito psicosomatico;
•Situazioni cliniche di natura non determinata che definiscono il campo delle ipertensioni primarie o idiopatiche;
•Sicosi;
•Luesinismo.
Per prevenire l’ipertensione si dovrebbe, quindi, da un lato identificare gli individui geneticamente predisposti, dall’altro correggere i fattori ambientali.
La maggior parte dei casi di ipertensione arteriosa è dovuta ad abitudini di vita non corrette.
Ipertensione secondaria
Da un punto di vista delle cause scatenanti, l’ipertensione può essere divisa in ipertensione primitiva o essenziale, ed ipertensione secondaria, cioè una conseguenza di una causa nota. Alcune condizioni che possono scatenare una ipertensione secondaria sono: Ipertensione renale, Iperaldosteronismo primario, Sindrome di Cushing, Feocromocitoma ed Ipertensione gravidica. Queste patologie esordiscono con un aumento marcato dei valori pressori e non rispondono a terapia farmacologica.

 

I consigli del farmacista
Consigli sulla terapia:
  • Non interrompere o modificare la terapia di propria iniziativa;
  • Assumere i farmaci ad orario prestabilito ed in dose corretta;
  • Conservare sempre i farmaci nella loro scatola originale;
  • Comunicare al medico gli effetti collaterali della terapia;
  • Misurare periodicamente la pressione arteriosa e annotarne i valori.
Consigli sullo stile di vita:
  • Mantenere il giusto peso corporeo facendo attenzione ai cibi (limitare consumo di formaggi stagionati e derivati dal latte, preferendo yogurt , ricotta e mozzarella)
  • Ridurre l’apporto giornaliero di sale e di cibi salati, essiccati e affumicati (affettati, cracker e biscotti, patate fritte, glutammato di sodio, acciughe, aringhe, baccalà, salse e cibi in salamoia)
  • Non fumare
  • Limitare il consumo di alcolici
  • Svolgere regolarmente attività fisica
  • Gestire l’eccessivo stress psico-fisico
 

Chi sono i soggetti più colpiti? E a quale costituzione appartengono?

Prendendo come riferimento la teoria delle costituzioni in omeopatia della scuola italiana Santini- Chiriacò, possiamo affermare che, statisticamente, i soggetti che maggiormente soffrono di ipertensione arteriosa siano i Sulfurici e i Carbonici.
Proprio come abbiamo scritto sopra, un po’ per fattori ereditari (Diatesi Sicotica e Luesinica), un po’ per fattori comportamentali (talvolta inclusi nelle stesse diatesi).

I soggetti SULFURICI, infatti, godono di una vita iperattiva e stressante a cui, normalmente , tendono ad abbinare una alimentazione ricca di grassi e proteine. Per sostenere questo menage, hanno spesso necessità di utilizzare alcolici e stimolanti. In alcuni casi abbinano anche un certo abuso di farmaci che dà l’impressione, almeno in un primo momento, di tornare velocemente in forma perfetta!

I soggetti CARBONICI sono soggetti tendenzialmente pigri. Tendono a fare poca attività fisica, la  minore possibile, e ad eccedere nell’alimentazione, specie in carboidrati e dolci. Se a tutto ciò sommiamo la caratteristica di avere una scarsa capacità di espellere tossine e, al contrario, una grande capacità di accumulo, ecco qui il perfetto soggetto candidato all’ipertensione e alla sindrome metabolica.

 

Le possibilità di cura

I soggetti a basso rischio cardiovascolare, prima di iniziare una terapia farmacologica con farmaci di sintesi, dovrebbero modificare l’approccio dietetico e lo stile di vita.

L’impiego di farmaci omeopatici, fitoterapici e di nutraceutici può costituire una modalità efficace di trattare l’ipertensione in soggetti con basso rischio cardiovascolare.

Qualora, dopo un periodo di trattamento, non si ottenessero risultati efficaci nella diminuzione del rischio, è d’obbligo recarsi dal proprio medico curante per valutare insieme a lui altre possibili terapie.

 

Alcuni Farmaci Unitari Omeopatici utili per la cura dell’Ipertensione Arteriosa.

Ipertensione nei Sulfurici

Spesso l’ipertensione nel soggetto sulfurico si presenta con dei veri e propri gradi di aggravamento. Partendo dalla condizione di equilibrio dello stato Sulphur, a seguito di stress e stili di vita scorretti, ci si può allontanare verso una fase Nux Vomica; successivamente verso una fase di scompenso Aurum Metallicum e quindi giungere ad una fase Plumbum, dove ormai domina la sclerosi vasale.

Il soggetto Sulphur avvertirà dolore e calore al vertice del capo. Vampate di sangue alla faccia e a tutto il corpo. Bruciore ai piedi la sera a letto. Tendenza marcata alle eruzioni di qualsiasi natura.
Nux Vomica sarà di supporto in soggetti agitati, intraprendenti, con comportamento collerico. Con una vita piena di impegni, con uso frequente di stimolanti vari (the, caffè, tabacco, stupefacenti) e con relativi disturbi digestivi.
Aurum Metallicum: cefalea intensa. Faccia rossa e lucente. Sensazione come se il cuore cessasse di battere per qualche istante. Disgusto della vita con desiderio di suicidio, specialmente in soggetti luetici.
Plumbum Metallicum: soggetti con torpore progressivo della mente, incapacità di trovare la parola adatta per esprimersi, soggetti magri, arteriosclerotici, con faccia pallida, giallastra ed occhi cerchiati. Frequente, in questa condizione, paresi o paralisi degli arti inferiori.
Altri farmaci utili, utilizzabili nella costituzione sulfurica sono:

Glonoinum: Ipertensione con afflusso marcato di sangue alla testa a al cuore. Le pulsazioni arteriose sono assai marcate, anche alle tempie e si avvertono anche alle mani e ai piedi. Possono esserci anche vertigini con senso di pienezza e d’ingrossamento del cranio. E’ il farmaco delle crisi ipertensive acute, da utilizzare durante la crisi a bassa diluizione e a frequenza sostenuta.

Lachesis: Il soggetto ha una ipertensione con afflusso di sangue alla testa. Sensazione di stretta al collo. Può presentarsi dispnea alla minima fatica. Negli alcolisti e nelle donne in menopausa.

 

Ipertensione nei Carbonici

Cactus: Ipertensione con marcato calore alla testa. Freddo alle estremità. Sensazione di costrizione al cuore come per una morsa. Sensazione di violento afflusso di sangue al torace. Soggetti cardiopatici (anche nei sulfurici, è un farmaco psorico).

Carbo Vegetabilis: ipertensione con cefalea occipitale (senso di stiramento del cuoio capelluto). Faccia rosso-cianotica o pallida, anche in alternanza. Dispnea alla minima fatica. Presenza di couperose, acne rosacea.

Baryta Carbonica: Faccia rosso vivo. Lentezza nell’apprendimento, amnesie. Astenia fisica e mentale. Timidezza, specie in soggetti arteriosclerotici, prematuramente invecchiati (anche nei sulfurici).

 

Ipertensione nei soggetti Longilinei (Muriatici e Fosforici)

I soggetti longilinei, grazie alla propria costituzione e alle diverse prevalenze diatesiche, tendono  non soffrire di ipertensione. O meglio le cause non sono la sicosi ed i luesinismo.

Phosphorus: Ipersensibilità generale. Astenia fisica e mentale. Vertigini e vampate di calore alla faccia in soggetti con tendenza marcata alle emorragie.

Ignatia: tipicamente ipertensione da somatizzazioni in soggetti ipersensibili alle contrarietà.

Sepia:  sia negli ipotesi e negli ipertesi.

 

Ipertensione nei soggetti Sicotici

Talvolta, indipendentemente dalla costituzione hdel soggetto, se l’ipertensione è di natura sicotica (nel soggetto prevale la diatesi sicotica), alcuni farmaci da prendere in considerazione per la cura sono Natrum Sulphuricum e Thuya, due farmaci del modello reattivo sicotico. Utili soprattutto negli ipertesi obesi.

 

Ovviamente, orientarsi nell’utilizzo di questi farmaci da soli è un po’ complicato.

Pertanto si consiglia sempre l’utilizzo di farmaci omeopatici complessi a bassa diluizione per coprire un po’ tutte le casistiche ed ottenere risultati in breve tempo. Nei complessi sono normalmente presenti sia rimedi per crisi ipertensive, sia rimedi di fondo per agire a monte sulle possibili cause.

Si possono utilizzare approcci misti, utilizzando, per esempio, un farmaco di fondo in diluizione centesimale e un farmaco in acuto in diluizione decimale, anche contemporaneamente a un anti ipertensivo di sintesi qualora il medico lo ritenga opportuno.

 

La maggior parte di questi farmaci va assunta 2 o 3 volte al giorno.

Se il farmaco è ben scelto può iniziare a fare effetto già dopo poche settimane.

Ovviamente non ci sono effetti collaterali ed il consiglio è quello di monitorare la pressione all’inizio almeno un paio di volte al dì.

I farmaci omeopatici possono essere assunti anche contemporaneamente alle terapie anti ipertensive classiche.

Un effetto benefico potrebbe essere quello di evitare l’associazione di più farmaci anti ipertensivi di sintesi o di evitare di dover aumentare la dose di quello con cui si è già in terapia e quindi diminuendo il rischio di effetti collaterali di quest’ultimo.

E’ bene in ogni caso evitare di affidarsi al fai-da-te  e affidarsi ai consigli di un professionista della salute che possa indirizzare verso la terapia più adatta alla tua esigenza.

 

In alcuni casi per il controllo della pressione arteriosa può essere utile abbinare alla terapia omeopatica anche una terapia di sostegno fitoterapica o nutraceutica che mantenga il benessere di tutto l’apparato cardiocircolatorio. Ad esempio:

Preparati  base di Aglio, Biancospino e Vischio

l’Aglio regola la pressione arteriosa mediante la sua azione vasodilatatrice, la funzionalità cardiovascolare (è anti aggregante piastrinico, il metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo ed ha attività anti-ossidante.

Il Biancospino ha azione ipotensiva diminuendo le resistenze periferiche, azione sedativa ed anti-aritmica.

Il Vischio regola il metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo, facendo diminuire i livelli di Colesterolo LDL  e triglieridi ed aumentando quello di HDL.

Preparati a base di estratto di foglie di Olivo per mantenere e ripristinare il fisiologico metabolismo dei lipidi talvolta abbinati al Coenzima Q10 dal potere antiossidante.

Raccomandabile sempre l’integrazione con Acidi grassi Omega-3 (EPA e DHA), derivati dall’olio di pesce purificato, che contribuiscono a mantenere in efficienza il sistema cardio circolatorio.

 

Anche per l’utilizzo degli integratori, il target di trattamento è rappresentato da soggetti in varie fasce di età che esprimono un rischio metabolico e cardiovascolare lieve o moderato e che non rientrano nei criteri che giustificano l’intervento farmacologico con ipertensivi, ipolipemizzanti o ipoglicemizzanti, cioè soggetti con valori pressori non ottimali o ipertensione lieve-moderata o con occasionali rialzi pressori da stress.

Per tutto il resto c’è l’Omeopatia…

 

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