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Hai passato l’estate alle prese con creme e cerotti, ma nulla sembra funzionare?
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Hai un ospite sgradito che ti viene a trovare ogni mese puntuale come un orologio?
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A lavoro o in classe ti prendono per un appestato?
Se sei arrivato a questo punto, prima di gettare completamente la spugna, è arrivato il momento di provare con l’omeopatia.
Se dovessi stilare una classifica dei grandi classici dell’estate, riferita ovviamente non alla musica che passano le radio, ma alle richieste di soccorso che mi pervengono in farmacia, allora sicuramente nella top-ten ci sarebbe l’Herpes Labialis!
Ora, nonostante l’Herpes Labialis, che d’ora in poi per brevità chiamerò solo Herpes, non sia una cosa terribile, tuttavia per il suo decorso (in media 8-12 giorni) e per il fatto che è piazzato sulla zona del corpo più esposta e visibile a tutte (ovviamente quella tra labbra e naso), viene avvertito come una patologia fastidiosissima della quale ognuno vorrebbe liberarsi al più presto.
Facciamo un po’ di storia per capire perché alcuni soggetti si ammalano ripetutamente, o meglio, ciclicamente e perché, per lo più, lo fanno solo alcuni soggetti.
Tentiamo di capire così quali siano le principali misure da porre in atto per difendersi e per convivere amichevolmente con questo nemico che ci tiene compagnia lungo tutto l’arco della nostra vita.
Che cos’è Herpes e quale è la causa della malattia?
L’Herpes è una lesione molto comune, è contagiosa e soprattutto recidivante, cioè torna spesso a farci visita.
Questa lesione è causata dal Virus Herpes Simplex (HSV) di cui esistono due tipi:
- Il virus dell’Herpes Simplex di tipo 1 (HSV-I) è il più diffuso e causa l’herpes labiale, la stomatite erpetica e la cheratite erpetica;
- il virus dell’Herpes Simplex di tipo 2 (HSV-II) provoca l’herpes genitale e si trasmette soprattutto per contatto diretto (sessuale).
Dopo il primo contatto con l’organismo (infezione primaria), il virus tende a migrare, dall’esterno verso l’interno, seguendo gli assoni nervosi che risalgono dalla periferia verso il midollo spinale. Una volta giunto nei gangli dorsali sensitivi, si stabilisce al loro interno e rimane in forma latente, senza dare alcun segno della sua presenza e senza poter essere riconosciuto dagli anticorpi che circolano nel sangue.
In alcune circostanze, il virus si riattiva, seguendo un percorso inverso a quello di arrivo e raggiungendo nuovamente la superficie muco-cutanea, dove si moltiplica, causando una nuova lesione erpetica.
Una volta terminata questa fase di replicazione, il virus tende nuovamente a fare il percorso al contrario verso i gangli nervosi, mantenendo così il ciclo che sta alla base della persistenza dell’infezione.
Chi sono i soggetti che tendono ad ammalarsi di Herpes Labialis?
La maggior parte della popolazione (80-90%) viene a contatto con il virus dell’herpes simplex durante l’infanzia e gran parte dei soggetti adulti presenta anticorpi specifici contro questo virus.
Circa il 20-40% della popolazione presenta nel corso della vita lesioni erpetiche vescicolari localizzate sulle labbra o sul naso.
La frequenza di queste lesioni è estremamente variabile: nella maggior parte degli individui si manifestano episodi rari, magari ogni 5-10 anche in seguito a periodi di stress coincidenti con fasi importanti della vita (la maturità, la laurea, il matrimonio), mentre in un piccolo gruppo le ricadute possono avere una scadenza mensile o addirittura più ravvicinata.
Dal punto di vista delle costituzioni omeopatiche, possiamo dire che tendono ad ammalare di herpes i soggetti muriatici, per lo più longilinei, che presentano una alterazione del metabolismo del sodio. Vedremo più in là che , non a caso, molti dei farmaci omeopatici utilizzati sia per la cura sintomatica, sia “di fondo” dell’herpes, hanno a che fare col sodio (Natrum Muriaticum, Sepia, Borax, Natrum Carbonicum, …).
Come si trasmette l’Herpes labialis?
L’herpes è una malattia estremamente contagiosa nella fase in cui il virus passa dalla sua forma dormiente a quella attiva.
E’ estremamente difficile che il virus possa resistere a lungo nell’ambiente esterno e, pertanto, la trasmissione avviene quasi esclusivamente da persona a persona, tramite contatto fisico diretto o stretto.Per questo deve accadere contemporaneamente che:
- il virus deve essere attivamente diffuso dall’ospite attraverso le secrezioni durante la fase di infezione attiva (sfortunatamente la trasmissione non si limita ai periodi in cui il paziente presenta i sintomi dell’infezione, ma il virus può diffondere senza che l’ospite avverta alcun sintomo);
- il nuovo ospite deve presentare una zona in cui il virus possa accedere al sotto derma: una piccola lesione cutanea o una mucosa permeabile e umida, come ad esempio la mucosa orale, umidificata dalla saliva.
L’herpes è in grado di sopravvivere diverse ore in fluidi o su determinate superfici in presenza di condizioni esterne ad esso favorevoli (temperatura media e umidità elevata). Pertanto l’HSV può essere trasmesso bevendo dagli stessi bicchieri, tazze o bottiglie di persone infette e attraverso i cosmetici per le labbra condivisi tra più persone.
Esistono delle fasi dell’infezione?
La prima volta che un soggetto viene a contatto col virus si genera l’infezione primaria, che può talvolta essere scambiata per una semplice influenza o una manifestazione virale , mentre talvolta può presentare alcune complicanze.
Successivamente, per tutta una serie di cause o condizioni che vedremo meglio in seguito, il soggetto può ammalarsi nuovamente. Questa la chiameremo infezione secondaria, che divideremo, per comodità, nelle seguenti fasi:
Fase prodromica (Fase di formicolio) – 1° giorno
L’herpes ricorrente è generalmente preceduto da sintomi specifici, quali sensazione di pizzicore, prurito, bruciore e formicolionell’area coinvolta che può risultare insensibile o, al contrario, estremamente sensibile e provocare un dolore sordo.
Chi soffre frequentemente di herpes avverte e riconosce i sintomi della fase prodromica e può porre efficacemente rimedio tramite un trattamento precoce (vedi dopo).
Fase delle macchie(Eritema)
Questo stadio dura solo qualche ora. Il primo segno evidente della lesione imminente è l’arrossamento della pelle.
Fase delle papule
L’area arrossata si gonfia e compaiono delle protuberanze rosse, piccole e dolenti.Questa lesione visibile e percepibile al tatto viene chiamata papula. Mentre la lesione progredisce, in poche ore le piccole papule vicine si raggruppano e diventano dolenti.
Fase delle vescicole – 2° giorno
Per alcuni pazienti la comparsa delle piccole vescicole dolenti e piene di liquidoè il primo segno dello sviluppo dell’herpes. Le papule si ingrandiscono fino a formare un gruppo di bollicine piccole e dolenti ripiene di liquido, delle vescicole, con diametro tra 2 e 5 mm.
Fase delle pustole
Se sono presenti globuli bianchi nell’area infetta per risolvere l’infezione, le vescicole si riempiono di puse prendono il nome di pustole. Le pustole sono altamente contagiose (il liquido infetto contiene milioni di particelle virali) e dolorose.
Fase ulcerosa – 3° giorno
Alla fine, le vescicole o le pustole si rompono, liberano il liquido infetto e lasciano il posto ad una zona scura, dolente ed essudante, l’ulcera(circondata da una zona di infiammazione eritematosa). Il liquido è sempre altamente contagioso.
Fase della crosta molle
La parte liquida del centro dell’ulcera si secca, formando una crosta giallastra.
Fase della crosta dura – 4°/9° giorno
Le croste molli si seccano completamente e formano una crosta dura. Il dolore è meno intenso, ma si può avvertire un forte prurito.
Seccandosi la crosta si ritira e forma screpolature dolorose che possono sanguinare rendendo molto fastidioso mangiare o bere (cibi salati o piccanti soprattutto). La continua umidificazione della crosta può ammorbidirla e favorirne il distacco.
Fase di guarigione
La maggior parte degli episodi di herpes guarisce nell’arco di 8-12 giorni, anche se alcune manifestazioniresidue possono scomparire nei giorni seguenti.
Il virus torna nel suo stadio latente finché non verrà riattivato da uno dei fattori scatenanti.
Come si effettua la diagnosi dell’Herpes Labialis?
La diagnosi dell’herpes è solitamente clinica, sulla base di manifestazioni sintomatologiche caratteristiche (cioè o vai in farmacia o dal medico oppure, se è la decima volta che ti viene, piano piano impari a capire di che si tratta e a porci rimedio il prima possibile) e non richiede indagini di laboratorio.
L’herpes può portare a delle complicazioni?
L’impatto psicologico di una lesione facciale ben visibile, soprattutto nei giovani con episodi ricorrenti, non deve essere sottovalutato. Soprattutto se le ricadute avvengono spesso.
Nei pazienti immuno-compromessi le lesioni hanno una durata maggiore e possono espandersi fino a provocare patologie più gravi (eritema multiforme, cheratite erpetica, encefalite erpetica).
Quali sono le principali terapie per la cura dell’Herpes?
Il trattamento farmacologico classico più efficace è costituito da un farmaco antivirale che inibisce la moltiplicazione del virus, contribuendo a abbreviare i tempi di guarigione.
L’Aciclovir è il prototipo degli antivirali, interferisce con la sintesi del DNA virale e inibisce la replicazione dell’herpes. Può essere somministrato localmente tramite una cremina o ingerito tramite compresse, ma funziona solo se viene applicato nella fase prodromica(cioè ai primi sintomi) prima che il virus abbia completato la replicazione e provocato la lesione. Viene applicato 5-6 volte al giorno per un periodo di 5-10 giorni.
Il Penciclovir, un suo derivato, ha una efficacia dimostrata anche se l’applicazione avviene in fase tardiva (quando sono già uscite le bolle) e riduce i tempi del trattamento.
Il trattamento sistemico con farmaci antivirali per uso orale viene utilizzato nelle gravi infezioni erpetiche, nei pazienti immuno-compromessi o in caso di eruzioni ricorrenti (più di sei episodi all’anno).
Quali soggetti dovrebbero fare prevenzione?
Dovrebbero fare una profilassi delle infezioni ricorrenti soprattutto soggetti stressati, immunodepressi, operatori sanitari.
Il paziente dovrebbe imparare a riconoscere le condizioni scatenanti dell’herpes, in modo da imparare a riconoscere i primi segnali e poter intervenire al più presto ai primi sintomi.
E’ invece il caso di rivolgersi al medico se si avverte anche un insolito fastidio agli occhi o segni di infiammazione in bocca, se compaiono segni di infiammazione generalizzata (febbre, malessere generale) o se si osserva la presenza di pus sulle lesioni a causa di una possibile sovra infezione batterica.
Quali sono le misure preventive per la gestione dell’Herpes Labialis?
- Evitare di toccare o grattare le vescicole
- Lavarsi bene e mani
- Evitare, specie in fase di eruzione, il contatto con bambini piccoli
- Evitare durante la fase prodromica di baciare altre persone
- Evitare alimenti troppo freddi o troppo caldi che possono dare fastidio alle lesioni
- Evitare di scambiarsi cosmetici rossetti e lucidalabbra
- Applicare il ghiaccio sulle lesione potrebbe diminuire il dolore e ridurre lo sviluppo del virus
- Proteggere le labbra con un prodotto contenete un filtro solare elevato
- Quando le croste scompaiono, si può applicare sulla lesione un disinfettante
- Non inumidire le lenti a contatto con la saliva.
Lo sai che…
Il mantenimento del virus nello stato di latenza è influenzato dalle condizioni di equilibrio del sistema immunitario.
Più precisamente è influenzato dal rapporto tra alcuni gruppi di cellule coinvolte nel sistema immunitario.
I linfociti T Helper di tipo 1 (TH1), hanno la funzione di organizzare la difesa contro i parassiti endocellulari obbligati, come i virus, mentre i linfociti TH2 sono invece specializzati nella risposta ad a invasioni di microrganismi extracellulari e di antigeni di varia natura.
L’efficienza di queste cellule TH1 nei confronti del controllo del virus dell’herpes dipende dalle condizioni di equilibrio del rapporto linfociti TH1/TH2.
Questi due tipi di linfociti sono antagonisti, ossia producono entrambi mediatori chimici con funzione inibitoria gli uni nei confronti degli altri.
Il prevalere dei TH2 comporta un abbassamento della risposta TH1, che, nel caso dell’herpes, si traduce nell’incapacità di contenere efficacemente il virus in forma latente e di contrastare lo sviluppo di forme erpetiche recidivanti.
Un fattore determinante nello spostare la bilancia immunitaria verso TH2 è rappresentato dalla disbiosi.
La crescita di microrganismi opportunistici e/o patogeni intestinali (candida, enterobatteri, …) , che, per la loro natura di invasori extracellulari, stimolano la proliferazione dei linfociti TH2 a scapito dei TH1, provoca un aumento delle recidive da herpes labiale.
Ciò significa che un’altra possibilità di limitare le recidive da Herpes Labialis è quella di provvedere al risanamento della propria popolazione batterica intestinale.
Quali sono i farmaci omeopatici per la cura e la prevenzione dell’herpes?
L’omeopatia può sempre essere utile a più livelli:
- può essere utile in acuto, cioè quando ormai ci siamo accorti che l’herpes sta venendo fuori, e quindi vogliamo cercare di stopparlo sul nascere o limitarne la durata,
- oppure nel cronico e qui per cronico intendiamo la prevenzione delle recidive.
Potremo assumere alcuni farmaci diversi:
- in funzione della fase dell’herpes in cui ci troviamo (in una fase precoce, piuttosto che tardiva)
- potremo assumerne altri in funzione dell’aspetto della lesione (ad esempio se ci troviamo davanti a vescicole più piccole o a vescicole più grosse),
- in funzione della posizione dell’herpes sul viso (più vicino alle labbra o sul naso, sull’occhio o in altre parti del corpo)
- in funzione della modalità con cui si presenta (bruciore, punture di spillo, prurito, coinvolgimento dei nervi)
- talvolta anche in funzione dell’eziologia (stress, ciclo mestruale).
I più esperti possono provare un approccio all’herpes con i farmaci unitari.
In una prima fase, quella vescicolosa potremo utilizzare:
Apis: sensazione di puntura, edema iniziale
Borax: Herpes genitale/labiale, piccole vescicole piene di liquido opalescente, confluiscono in vescicola unica da contorni irregolari
Cantharis: grosse vescicole -bolle a contenuto molto irritante, prurito, bruciore, febbre
Natrum Carbonicum: herpes labiale/faccia/ cosce/schiena/natiche, aggrava col sole, intolleranza al latte
Natrum Muriaticum: herpes circinato, circolare labiale, ricorrente
Rhus Toxicodendron: vescicole piccole, piccole piene di liquido chiaro citrino, eritema, bruciori, prurito (prendere dall’inizio)
Sepia: herpes circolare, prurito, bruciore, legato al ciclo mestruale o allo stress.
In fase successiva, quella vescicolo- bollosa, potremo utilizzare invece:
Mezereum: vescicole a contenuto denso opalescente bianco o giallastro, prurito, bruciore, croste spesse, dure, biancastre o scure, spesso pus sottostante
Croton Tiglium: vescicole molto piccole spesso a tendenza pustolosa, possono evolvere in croste giallastre, prurito insopportabile, dolore.
Chiaramente i farmaci andranno tutti dati a basse diluizioni e ripetuti più volte nell’arco della giornata.
Ricordiamo che solo Apis andrebbe somministrato alla 15CH, mentre, rimedi più profondi, come Natrum Muriaticum e Sepia, dovrebbero essere assunti alla 30CH una volta al giorno per almeno tre mesi.
Rimedi complessi
I meno esperti è meglio che non si avventurino nell’approccio al farmaco unitario.
Spesso c’è bisogno di assumere più farmaci contemporaneamente a seconda dell’evolvere della sintomatologia (fase, aspetto e sintomi) e inoltre occorre una certa dimestichezza in fase di auto-diagnosi. Pertanto, a meno che non sia abbia una farmacia fornitissima a portata di mano o anche in casa propria e non si abbia un minimo di confidenza diagnostica, meglio un farmaco complesso studiato per essere molto efficiente in tutte le fasi dell’herpes.
Ad esempio, un noto rimedio è così composto: Mezereum, Natrum Muriaticum, Rhus Toxicodendron. Per quanto ci siamo detti sopra, risulta utilissimo per la cura dell’herpes in tutte le sue fasi. Durante la fase delle piccole vescicole interviene Rhus Toxicodendron, nella fase più tardiva, quella delle croste, Mezereum. La prevenzione delle recidive viene affidata al rimedio costituzionale di fondo Natrum Muriaticum.
Un altro complesso ha quest’altra composizione e agisce con meccanismo d’azione diverso: Vincetoxicum Hirundinaria che sembra agisca sul riequilibrio del rapporto TH1/TH2 e Sulphur è il farmaco anti-psorico per eccellenza.
Entrambi possono essere assunti con una frequenza di più volte al giorno in fase acuta e invece per almeno tre mesi per ridurre il rischio di recidive.
Inutile dire che, soprattutto in caso di recidive, il fai-da-te è altamente sconsigliato, mentre è caldamente suggerito rivolgersi ad un medico esperto col quale iniziare un percorso di guarigione personalizzato.
A proposito… Lo sai che chi soffre di herpes tende anche a soffrire di afte e di altre lesioni della bocca?
Ma questa è un’altra storia…
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Questo articolo è edito solo a scopo divulgativo, non rappresenta in alcun modo una sollecitazione all’ auto-medicazione.
I farmaci omeopatici non hanno, in Italia, indicazioni terapeutiche approvate.
Non interrompere MAI terapie farmacologiche tradizionali senza aver prima consultato il proprio medico curante o specialista di riferimento.
Ricorda che per curare qualsiasi problema relativo alla tua salute o a quella dei tuoi cari, devi rivolgerti sempre al tuo medico o al tuo farmacista.