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Febbre, Raffreddore, Mal di Gola, Tosse: è in arrivo anche quest’anno il picco dell’Influenza!

Soggetti diversi manifestano i sintomi in maniera diversa, a secondo della costituzione di appartenenza.

 

Ad esempio: alcuni soggetti fanno delle febbri improvvise, che possono arrivare a quaranta gradi.
Alcuni di questi soggetti è come se non avessero niente, altri non prendono pace nel letto, altri ancora possono tranquillamente continuare a lavorare e magari i sintomi  vanno via in pochissimi giorni.

Un’altra categoria di soggetti, invece, fanno febbri che salgono più lentamente, che arrivano magari massimo a 37-38 gradi, ma si sentono distrutti ( e non è vero che sono solo gli uomini)…
Le febbri possono essere insidiose e durare molti giorni. Talvolta si assiste persino a ricadute.

 

Tra questi due soggetti c’è una evidente differenza di reattività da parte dell’organismo.

 

Soggetti diversi andranno trattati con farmaci diversi.

 

Potremo così parlare di anti-infiammatori della costituzione Carbonica, Sulfurica, Muriatica e Fosforica.

 

Farmaci diversi per soggetti diversi

Parliamo ora di tre farmaci importantissimi della materia medica omeopatica, dei veri e propri anti-infiammatori, da utilizzare in maniera diversa in soggetti di costituzione diversa.

Aconitum Napellus, Belladonna e Ferrum Phosphoricum ad esempio, sono tre farmaci omeopatici per gli stati iniziali della febbre, che dovranno essere utilizzati da soggetti di costituzione diversa, che fanno febbri diverse.

 

Improvvisa la febbre di Aconitum e Belladonna, più lenta quella di Ferrum Phosphoricum.

Nella febbre di Belladonna, troviamo midriasi (allargamento della pupilla), assente negli altri due.

Troviamo una sete intensa in Aconitum che in Belladonna può esserci come non esserci, e quasi completamente assente in Ferrum Phosphoricum.

Aconitum non suda, la pelle è calda, ma asciutta, al contrario di quella di Belladonna che è umida. In Ferrum Phosphoricum il sudore è prevalentemente notturno.

 

Dal punto di vista mentale poi in Aconitum può prevalere agitazione, ansia, paura.

In Belladonna una certa confusione mentale, un abbattimento, ma anche delirio nelle forme più gravi.

In Ferrum Phosphoricum notiamo, invece, un certa indifferenza, un abbattimento.

 

Un altro sintomo chiave della febbre da Ferrum Phosphoricum può essere poi una epistassi nasale, magari dalla narice destra…

 

Un’altra differenza tra i tre farmaci è che, ad esempio, belladonna è un antinfiammatorio più locale degli altri due.

 

Cioè Belladonna può essere un farmaco oltre che di febbre anche di faringite, tonsillite, di otite, di infiammazione locale se coesistono tutti i sintomi di calore, rossore, dolore pulsante, a differenza degli altri due che mostrano sintomatologie più generali.

 

A volte è difficile per i non addetti ai lavori distinguere tra i tre farmaci, anche perché spesso la febbre, dopo una prima fase di esordio, può manifestarsi in modo diverso, andando verso una fase di stato che richiederebbe l’utilizzo di altri farmaci omeopatici come Apis, Gelsemium, Rhus Toxicodendron, Bryonia, Mercurius, Arnica, Eupatorium perfoliatum e tanti altri.

 

 

Qual è quindi il suggerimento?

Per i non esperti, sicuramente, non ricorrere all’automedicazione, ma affidarsi alle cure di uno specialista proprio perché il farmaco utilizzato con successo da un familiare o da un collega o vicino di casa può non avere lo stesso successo per noi.

Si potrà pertanto ricorrere all’utilizzo di un farmaco omeopatico complesso che è formulato in maniera tale da agire sulla fase di esordio e su quella di stato grazie ad un mix di ceppi a bassissime diluizioni.

Questo tipo di farmaci dovrà essere utilizzato con una alta frequenza di somministrazione  in fase acuta, che diminuirà all’attenuarsi della sintomatologia.

 

I più esperti, invece, per velocizzare, potranno associare al farmaco omeopatico complesso un farmaco unitario a diluizione più alta che magari in passato hanno già utilizzato con successo per gli stessi sintomi.

 

L’utilizzo del farmaco complesso è sempre raccomandabile perché la febbre, anche se di natura virale, può evolvere e portare  con sé  altri sintomi di sovra-infezioni batteriche come mal di gola,  otiti, tonsilliti…

 

Il farmaco complesso, opportunamente scelto, può agire anche su più sintomi concomitanti.

Ricordiamo poi che i farmaci omeopatici si possono assumere contemporaneamente alle terapie tradizionali, in alcuni casi completandone l’azione, in altri casi velocizzandola.

Possono essere usati per la Prevenzione, per la Cura e per evitare le Ricadute di tutte le patologie invernali.

Molti ignorano che l’omeopatia – opportunamente prescritta o consigliata – cura le malattie invernali molto più velocemente rispetto alla medicina tradizionale.

Non si limita solo a tenere a bada i sintomi della malattia, ma guarisce completamente l’individuo.

Possono testimoniarlo, oltre che tutti i pazienti che ne fanno da anni un uso consapevole, anche innumerevoli studi clinici ormai a disposizione di tutti coloro che hanno voglia di cercarli…

 

E ricorda che

“E’ sempre Questione di Costituzione”!

 

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Questo articolo è edito solo a scopo divulgativo, non rappresenta in alcun modo una sollecitazione all’ auto-medicazione.
I farmaci omeopatici non hanno, in Italia, indicazioni terapeutiche approvate.
Non interrompere MAI terapie farmacologiche tradizionali senza aver prima consultato il proprio medico curante o specialista di riferimento. 
Ricorda che per curare qualsiasi problema relativo alla tua salute o a quella dei tuoi cari, devi rivolgerti sempre al tuo medico o al tuo farmacista.

Combatti e Previeni l’Herpes con l’Omeopatia…

  • Hai passato l’estate alle prese con creme e cerotti, ma nulla sembra funzionare?

  • Hai un ospite sgradito che ti viene a trovare ogni mese puntuale come un orologio?

  • A lavoro o in classe ti prendono per un appestato?

 

Se sei arrivato a questo punto, prima di gettare completamente la spugna, è arrivato il momento di provare con l’omeopatia.

 

 

 

 

 

Se dovessi stilare una classifica dei grandi classici dell’estate, riferita ovviamente non alla musica che passano le radio, ma alle richieste di soccorso che mi pervengono in farmacia, allora sicuramente nella top-ten ci sarebbe l’Herpes Labialis!

 

Ora, nonostante l’Herpes Labialis, che d’ora in poi per brevità chiamerò solo Herpes, non sia una cosa terribile, tuttavia per il suo decorso (in media 8-12 giorni) e per il fatto che è piazzato sulla zona del corpo più esposta e visibile a tutte (ovviamente quella tra labbra e naso), viene avvertito come una patologia fastidiosissima della quale ognuno vorrebbe liberarsi al più presto.

 

Facciamo un po’ di storia per capire perché alcuni soggetti si ammalano ripetutamente, o meglio, ciclicamente e perché, per lo più, lo fanno solo alcuni soggetti.

 

Tentiamo di capire così quali siano le principali misure da porre in atto per difendersi e per convivere amichevolmente con questo nemico che ci tiene compagnia lungo tutto l’arco della nostra vita.

 

 

Che cos’è Herpes e quale è la causa della malattia?

 

L’Herpes è una lesione molto comune, è contagiosa e soprattutto recidivante, cioè torna spesso a farci visita.

 

Questa lesione è causata dal Virus Herpes Simplex (HSV) di cui esistono due tipi:

 

  1. Il virus dell’Herpes Simplex di tipo 1 (HSV-I) è il più diffuso e causa l’herpes labiale, la stomatite erpetica e la cheratite erpetica;

 

  1. il virus dell’Herpes Simplex di tipo 2 (HSV-II) provoca l’herpes genitale e si trasmette soprattutto per contatto diretto (sessuale).

 

Dopo il primo contatto con l’organismo (infezione primaria), il virus tende a migrare, dall’esterno verso l’interno, seguendo gli assoni nervosi che risalgono dalla periferia verso il midollo spinale. Una volta giunto nei gangli dorsali sensitivi, si stabilisce al loro interno e rimane in forma latente, senza dare alcun segno della sua presenza e senza poter essere riconosciuto dagli anticorpi che circolano nel sangue.

 

In alcune circostanze, il virus si riattiva, seguendo un percorso inverso a quello di arrivo e raggiungendo nuovamente la superficie muco-cutanea, dove si moltiplica, causando una nuova lesione erpetica.

 

Una volta terminata questa fase di replicazione, il virus tende nuovamente a fare il percorso al contrario verso i gangli nervosi, mantenendo così il ciclo che sta alla base della persistenza dell’infezione.

 

 

Chi sono i soggetti che tendono ad ammalarsi di Herpes Labialis?

 

La maggior parte della popolazione (80-90%) viene a contatto con il virus dell’herpes simplex durante l’infanzia e gran parte dei soggetti adulti presenta anticorpi specifici contro questo virus.

 

Circa il 20-40% della popolazione presenta nel corso della vita lesioni erpetiche vescicolari localizzate sulle labbra o sul naso.

La frequenza di queste lesioni è estremamente variabile: nella maggior parte degli individui si manifestano episodi rari, magari ogni 5-10 anche in seguito a periodi di stress coincidenti con fasi importanti della vita (la maturità, la laurea, il matrimonio),  mentre in un piccolo gruppo le ricadute possono avere una scadenza mensile o addirittura più ravvicinata.

 

Dal punto di vista delle costituzioni omeopatiche, possiamo dire che tendono ad ammalare di herpes i soggetti muriatici, per lo più longilinei, che presentano una alterazione del metabolismo del sodio. Vedremo più in là che , non a caso, molti dei farmaci omeopatici utilizzati sia per la cura sintomatica, sia “di fondo” dell’herpes, hanno a che fare col sodio (Natrum Muriaticum, Sepia, Borax, Natrum Carbonicum, …).

 

 

Come si trasmette l’Herpes labialis?

 

L’herpes è una malattia estremamente contagiosa nella fase in cui il virus passa dalla sua forma dormiente a quella attiva.

E’ estremamente difficile che il virus possa resistere a lungo nell’ambiente esterno e, pertanto, la trasmissione avviene quasi esclusivamente da persona a persona, tramite contatto fisico diretto o stretto.Per questo deve accadere contemporaneamente che:

 

  1. il virus deve essere attivamente diffuso dall’ospite attraverso le secrezioni durante la fase di infezione attiva (sfortunatamente la trasmissione non si limita ai periodi in cui il paziente presenta i sintomi dell’infezione, ma il virus può diffondere senza che l’ospite avverta alcun sintomo);

 

  1. il nuovo ospite deve presentare una zona in cui il virus possa accedere al sotto derma: una piccola lesione cutanea o una mucosa permeabile e umida, come ad esempio la mucosa orale, umidificata dalla saliva.

 

L’herpes è in grado di sopravvivere diverse ore in fluidi o su determinate superfici in presenza di condizioni esterne ad esso favorevoli (temperatura media e umidità elevata). Pertanto l’HSV può essere trasmesso bevendo dagli stessi bicchieri, tazze o bottiglie di persone infette e  attraverso i cosmetici per le labbra condivisi tra più persone.

 

 

 

Esistono delle fasi dell’infezione?

 

La prima volta che un soggetto viene a contatto col virus si genera l’infezione primaria, che può talvolta essere scambiata per una semplice influenza o una manifestazione virale , mentre talvolta può presentare alcune complicanze.

Successivamente, per tutta una serie di cause o condizioni che vedremo meglio in seguito, il soggetto può ammalarsi nuovamente. Questa la chiameremo infezione secondaria, che divideremo, per comodità, nelle seguenti fasi:

 

Fase prodromica (Fase di formicolio) – 1° giorno

 

L’herpes ricorrente è generalmente preceduto da sintomi specifici, quali sensazione di pizzicore, prurito, bruciore e formicolionell’area coinvolta che può risultare insensibile o, al contrario, estremamente sensibile e provocare un dolore sordo.

Chi soffre frequentemente di herpes avverte e riconosce i sintomi della fase prodromica e può porre efficacemente rimedio tramite un trattamento precoce (vedi dopo).

 

Fase delle macchie(Eritema)

 

Questo stadio dura solo qualche ora. Il primo segno evidente della lesione imminente è l’arrossamento della pelle.

 

Fase delle papule

 

L’area arrossata si gonfia e compaiono delle protuberanze rosse, piccole e dolenti.Questa lesione visibile e percepibile al tatto viene chiamata papula. Mentre la lesione progredisce, in poche ore le piccole papule vicine si raggruppano e diventano dolenti.

 

Fase delle vescicole – 2° giorno

 

Per alcuni pazienti la comparsa delle piccole vescicole dolenti e piene di liquidoè il primo segno dello sviluppo  dell’herpes. Le papule si ingrandiscono fino a formare un gruppo di bollicine piccole e dolenti ripiene di liquido, delle vescicole, con diametro tra 2 e 5 mm.

 

Fase delle pustole

 

Se sono presenti globuli bianchi nell’area infetta per risolvere l’infezione, le vescicole si riempiono di puse prendono il nome di pustole. Le pustole sono altamente contagiose (il liquido infetto contiene milioni di particelle virali) e dolorose.

 

Fase ulcerosa – 3° giorno

 

Alla fine, le vescicole o le pustole si rompono, liberano il liquido infetto  e lasciano il posto ad una zona scura, dolente ed essudante, l’ulcera(circondata da una zona di infiammazione eritematosa). Il liquido è sempre altamente contagioso.

 

Fase della crosta molle

 

La parte liquida del centro dell’ulcera si secca, formando una crosta giallastra.

 

Fase della crosta dura – 4°/9° giorno

 

Le croste molli si seccano completamente e formano una crosta dura. Il dolore è meno intenso, ma si può avvertire un forte prurito.

 

Seccandosi la crosta si ritira e forma screpolature dolorose che possono sanguinare rendendo molto fastidioso mangiare o bere (cibi salati o piccanti soprattutto). La continua umidificazione della crosta può ammorbidirla e favorirne il distacco.

 

Fase di guarigione

 

La maggior parte degli episodi di herpes guarisce nell’arco di 8-12 giorni, anche se alcune manifestazioniresidue possono scomparire nei giorni seguenti.

Il virus torna nel suo stadio latente finché non verrà riattivato da uno dei fattori scatenanti.

 

 

Come si effettua la diagnosi dell’Herpes Labialis?

 

La diagnosi dell’herpes è solitamente clinica, sulla base di manifestazioni sintomatologiche caratteristiche (cioè o vai in farmacia o dal medico oppure, se è la decima volta che ti viene, piano piano impari a capire di che si tratta e a porci rimedio il prima possibile) e non richiede indagini di laboratorio.

 

L’herpes può portare a delle complicazioni?

 

L’impatto psicologico di una lesione facciale ben visibile, soprattutto nei giovani con episodi ricorrenti, non deve essere sottovalutato. Soprattutto se le ricadute avvengono spesso.

Nei pazienti immuno-compromessi le lesioni hanno una durata maggiore e possono espandersi fino a provocare patologie più gravi (eritema multiforme, cheratite erpetica, encefalite erpetica).

 

 

Quali sono le principali terapie per la cura dell’Herpes?

 

Il trattamento farmacologico classico più efficace è costituito da un farmaco antivirale che inibisce la moltiplicazione del virus, contribuendo a abbreviare i tempi di guarigione.

 

L’Aciclovir è il prototipo degli antivirali, interferisce con la sintesi del DNA virale e inibisce la replicazione dell’herpes. Può essere somministrato localmente tramite una cremina o ingerito tramite compresse, ma funziona solo se viene applicato nella fase prodromica(cioè ai primi sintomi) prima che il virus abbia completato la replicazione e provocato la lesione. Viene applicato 5-6 volte al giorno per un periodo di 5-10 giorni.

 

Il Penciclovir, un suo derivato, ha una efficacia dimostrata anche se l’applicazione avviene in fase tardiva (quando sono già uscite le bolle) e riduce i tempi del trattamento.

 

Il trattamento sistemico con farmaci antivirali per uso orale viene utilizzato nelle gravi infezioni erpetiche, nei pazienti immuno-compromessi o in caso di eruzioni ricorrenti (più di sei episodi all’anno).

 

Quali soggetti dovrebbero fare prevenzione?

 

Dovrebbero fare una profilassi delle infezioni ricorrenti soprattutto soggetti stressati, immunodepressi, operatori sanitari.

 

Il paziente dovrebbe imparare a riconoscere le condizioni scatenanti dell’herpes, in modo da imparare a riconoscere i primi segnali e poter intervenire al più presto ai primi sintomi.

 

E’ invece il caso di rivolgersi al medico se si avverte anche un insolito fastidio agli occhi o segni di infiammazione in bocca, se compaiono segni di infiammazione generalizzata (febbre, malessere generale) o se si osserva la presenza di pus sulle lesioni a causa di una possibile sovra infezione batterica.

 

Quali sono le misure preventive per la gestione dell’Herpes Labialis?

 

  1. Evitare di toccare o grattare le vescicole
  2. Lavarsi bene e mani
  3. Evitare, specie in fase di eruzione, il contatto con bambini piccoli
  4. Evitare durante la fase prodromica di baciare altre persone
  5. Evitare alimenti troppo freddi o troppo caldi che possono dare fastidio alle lesioni
  6. Evitare di scambiarsi cosmetici rossetti e lucidalabbra
  7. Applicare il ghiaccio sulle lesione potrebbe diminuire il dolore e ridurre lo sviluppo del virus
  8. Proteggere le labbra con un prodotto contenete un filtro solare elevato
  9. Quando le croste scompaiono, si può applicare sulla lesione un disinfettante
  10. Non inumidire le lenti a contatto con la saliva.

 

 

 

Lo sai che…

Il mantenimento del virus nello stato di latenza è influenzato dalle condizioni di equilibrio del sistema immunitario.

 

Più precisamente è influenzato dal rapporto tra alcuni gruppi di cellule coinvolte nel sistema immunitario.

I linfociti T Helper di tipo 1 (TH1), hanno la funzione di organizzare la difesa contro i parassiti endocellulari obbligati, come i virus, mentre i linfociti TH2 sono invece specializzati nella risposta ad a invasioni di microrganismi extracellulari e di antigeni di varia natura.

 

L’efficienza di queste cellule TH1 nei confronti del controllo del virus dell’herpes dipende dalle condizioni di equilibrio del rapporto linfociti TH1/TH2.

 

Questi due tipi di linfociti sono antagonisti, ossia producono entrambi mediatori chimici con funzione inibitoria gli uni nei confronti degli altri.

 

Il prevalere dei TH2 comporta un abbassamento della risposta TH1, che, nel caso dell’herpes, si traduce nell’incapacità di contenere efficacemente il virus in forma latente e di contrastare lo sviluppo di forme erpetiche recidivanti.

 

Un fattore determinante nello spostare la bilancia immunitaria verso TH2 è rappresentato dalla disbiosi.

 

La crescita di microrganismi opportunistici e/o patogeni intestinali (candida, enterobatteri, …) , che, per la loro natura di invasori extracellulari, stimolano la proliferazione dei linfociti TH2 a scapito dei TH1, provoca un aumento delle recidive da herpes labiale.

Ciò significa che un’altra possibilità di limitare le recidive da Herpes Labialis è quella di provvedere al risanamento della propria popolazione batterica intestinale.

 

 

 

Quali sono i farmaci omeopatici per la cura e la prevenzione dell’herpes?

 L’omeopatia può sempre essere utile a più livelli:

 

  1. può essere utile in acuto, cioè quando ormai ci siamo accorti che l’herpes sta venendo fuori, e quindi vogliamo cercare di stopparlo sul nascere o limitarne la durata,

 

  1. oppure nel cronico e qui per cronico intendiamo la prevenzione delle recidive.

 

Potremo assumere alcuni farmaci diversi:

  • in funzione della fase dell’herpes in cui ci troviamo (in una fase precoce, piuttosto che tardiva)
  • potremo assumerne altri in funzione dell’aspetto della lesione (ad esempio se ci troviamo davanti a vescicole più piccole o a vescicole più grosse),
  • in funzione della posizione dell’herpes sul viso (più vicino alle labbra o sul naso, sull’occhio o in altre parti del corpo)
  • in funzione della modalità con cui si presenta (bruciore, punture di spillo, prurito, coinvolgimento dei nervi)
  • talvolta anche in funzione dell’eziologia (stress, ciclo mestruale).

 

 

I più esperti possono provare un approccio all’herpes con i farmaci unitari.

 

In una prima fase, quella vescicolosa potremo utilizzare:

Apis: sensazione di puntura, edema iniziale

Borax: Herpes genitale/labiale, piccole vescicole piene di liquido opalescente, confluiscono in vescicola unica da contorni irregolari

Cantharis: grosse vescicole -bolle a contenuto molto irritante, prurito, bruciore, febbre

Natrum Carbonicum: herpes labiale/faccia/ cosce/schiena/natiche, aggrava col sole, intolleranza al latte

Natrum Muriaticum: herpes circinato, circolare labiale, ricorrente

Rhus Toxicodendron: vescicole piccole, piccole piene di liquido chiaro citrino, eritema, bruciori, prurito (prendere dall’inizio)

Sepia: herpes circolare, prurito, bruciore, legato al ciclo mestruale o allo stress.

 

In fase successiva, quella vescicolo- bollosa, potremo utilizzare invece:

Mezereum: vescicole a contenuto denso opalescente bianco o giallastro, prurito, bruciore, croste spesse, dure, biancastre o scure, spesso pus sottostante

Croton Tiglium: vescicole molto piccole spesso a tendenza pustolosa, possono evolvere in croste giallastre, prurito insopportabile, dolore.

 

Chiaramente i farmaci andranno tutti dati a basse diluizioni e ripetuti più volte nell’arco della giornata.

Ricordiamo che solo Apis andrebbe somministrato alla 15CH, mentre, rimedi più profondi, come Natrum Muriaticum e Sepia, dovrebbero essere assunti alla 30CH una volta al giorno per almeno tre mesi.

 

Rimedi complessi

I meno esperti è meglio che non si avventurino nell’approccio al farmaco unitario.

Spesso c’è bisogno di assumere più farmaci contemporaneamente a seconda dell’evolvere della sintomatologia (fase, aspetto e sintomi) e inoltre occorre una certa dimestichezza  in fase di auto-diagnosi. Pertanto, a meno che non sia abbia una farmacia fornitissima a portata di mano o anche in casa propria e non si abbia un minimo di confidenza diagnostica, meglio un farmaco complesso studiato per essere molto efficiente in tutte le fasi dell’herpes.

Ad esempio, un noto rimedio è così composto: Mezereum, Natrum Muriaticum, Rhus Toxicodendron. Per quanto ci siamo detti sopra, risulta utilissimo per la cura dell’herpes in tutte le sue fasi. Durante la fase delle piccole vescicole interviene Rhus Toxicodendron, nella fase più tardiva, quella delle croste, Mezereum. La prevenzione delle recidive viene affidata al rimedio costituzionale di fondo Natrum Muriaticum.

Un altro complesso ha quest’altra composizione e agisce con meccanismo d’azione diverso: Vincetoxicum Hirundinaria che sembra agisca sul riequilibrio del rapporto TH1/TH2 e Sulphur è il farmaco anti-psorico per eccellenza.

 

Entrambi possono essere assunti con una frequenza di più volte al giorno in fase acuta e invece per almeno tre mesi per ridurre il rischio di recidive.

Inutile dire che, soprattutto in caso di recidive, il fai-da-te è altamente sconsigliato, mentre è caldamente suggerito rivolgersi ad un medico esperto col quale iniziare un percorso di guarigione personalizzato.

 

A proposito… Lo sai che chi soffre di herpes tende anche a soffrire di afte e di altre lesioni della bocca?

Ma questa è un’altra storia…

 

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Questo articolo è edito solo a scopo divulgativo, non rappresenta in alcun modo una sollecitazione all’ auto-medicazione.
I farmaci omeopatici non hanno, in Italia, indicazioni terapeutiche approvate.
Non interrompere MAI terapie farmacologiche tradizionali senza aver prima consultato il proprio medico curante o specialista di riferimento. 
Ricorda che per curare qualsiasi problema relativo alla tua salute o a quella dei tuoi cari, devi rivolgerti sempre al tuo medico o al tuo farmacista.

Dimmi che Vacanza sogni e ti dirò che Costituzione hai …

Se la Vacanza non ti è bastata, Combatti Stress e Stanchezza con l’Omeopatia Costituzionale!

L’estate volge al termine e si torna alla solita routine.

La tanto agognata vacanza, programmata mesi prima o last minute a seconda del proprio stile –  della propria costituzione, diremo meglio tra poco- è sempre troppo breve. 

Spesso e volentieri la vacanza non è affatto rilassante e, alcune volte, può trasformarsi in un vero e proprio inferno.

I giorni non bastano mai e tra viaggio, imprevisti e voglia di fare tutto quello che non si riesce nella quotidianità, si ritorna a casa spesso più stanchi di prima.

Il ritorno a lavoro o a scuola viene da alcuni vissuto come una  vera e propria tragedia. 

Con le valige ancora per casa , il dover pensare al guardaroba per il giorno dopo o a preparare lo zaino per i figli, spesso rischia di provocare  vere e proprie crisi isteriche.

 

E’ sempre questione di costituzione!

Premesso che non siamo tutti uguali, è vero anche che siamo raggruppabili all’interno di alcune categorie predefinite, accomunate da più che evidenti caratteristiche fisiche e psichiche.

Individuiamo almeno quattro costituzioni.

Inizierei con una distinzione a livello fisico: da una parte mettiamo quelli più slanciati e da un’altra quelli meno slanciati (rispettivamente parleremo di longilinei e brevilinei).

Continuerei, poi, dividendo tra quelli con un buon livello di resistenza allo sforzo ed alle malattie e quelli che si stancano subito e si ammalano per primi (stenici ed astenici).

 

L’Omeopatia costituzionale individua e divide chiaramente questi soggetti in quattro gruppi che corrispondono a quattro costituzioni e li nomina facendo riferimento al minerale di cui ciascuna costituzione soffre il dismetabolismo: individua pertanto soggetti Carbonici (C), Sulfurici (S), Muriatici (Cl)e Fosforici (P).

Li raggruppa, fondamentalmente, sulla base di caratteristiche fisiche, psichiche ed endocrinologiche (ormonali).

Queste costituzioni sono dei biotipi ideali che racchiudono al loro interno fisicità, comportamento e genetica di tutti gli individui. 

 

A che serve questa suddivisione in Costituzioni?

La teoria costituzionale nacque più di duemila anni fa con Ippocrate e si pone come scopo  quello di individuare in ciascuna costituzione punti di forza da esaltare e punti di debolezza da rinforzare. Ad individuare ed, in un certo qual modo, a predire per prevenire le tendenze patologiche tipiche di ogni costituzione.

Così, alcuni individui andranno maggiormente incontro a problematiche di carattere metabolico, altri a malattie cardio-vascolari, altri ancora a malattie respiratorie o neuro-degenerative.

Individuata la costituzione, rimettendo prima a posto quello che non va e facendo successivamente una opportuna prevenzione, è possibile allontanare il nel tempo le tendenze patologiche insite in ogni costituzione.

 

Tornando al discorso vacanze… – Il mio caso

Classi di individui differenti avranno preferenza per un modello differente di vacanza  che  dovranno poi conciliare con quello del partner, degli amici  o del resto della famiglia.

Da qui la maggior parte dello stress.

Per esempio, io e mia moglie, pur appartenendo a costituzioni simili o quantomeno “adiacenti “ ed amando lo stesso tipo di vacanza, risultiamo totalmente inconciliabili sulle modalità del viaggio.

Io partirei alle 5 del primo giorno di vacanza e ritornerei intorno alla mezzanotte dell’ultimo. Lei, invece, partirebbe con calma e rientrerebbe un giorno prima per la necessità di riorganizzarsi e riposarsi un po’ prima di rientrare a lavoro.

Io starei fuori tutto il giorno ed andrei in giro percorrendo chilometri e chilometri senza riposarmi, mangiare o andare in bagno, lei preferirebbe invece una cosa più tranquilla, fermarsi per pranzo alle 13.00 crollasse il mondo e, se possibile, rientrare in albergo per un riposino.

Per non parlare poi dello spirito di adattamento. C’è chi ce l’ha e chi no (lei).

Sono anni che sogno un viaggio avventuroso in Sud America (non dico a cavallo di una moto) e mi ritrovo, invece, per le capitali di mezzo mondo, in città enormi e piene di smog con la scusa che – Noi in campagna ci viviamo già!-

 

Costituzioni e vacanze

Ora, questi che sembrano dei luoghi comuni, all’interno dei quali molti indubbiamente si riconosceranno, sono in realtà decisioni prese sulla base di criteri molto semplici: 

  1. cosa mi piace fare, 
  2. quanta energia ho per farlo, 
  3. quando sono disposto a sforzarmi (o a stancarmi) per fare quello che mi piacerebbe fare.

 

Verosimilmente le vacanze saranno andate secondo questo semplice schema:

 

I Carbonici sono precisi, meticolosi, più o meno ordinati e con energie scarse. 

Avranno scelto, se fossero stati da soli, una vacanza tranquilla. Villaggio, crociera, o sarebbero rimasti a casa a riposarsi dallo stress accumulato, perché da un viaggio avrebbero  potuto non riprendersi. 

Tendenzialmente organizzati mentalmente, preferiscono far organizzare viaggi agli altri ed accodarsi, salvo poi lamentarsi fino allo sfinimento.

 

I Sulfurici, che tendenzialmente avrebbero avuto le capacità per organizzarsi, hanno deciso di non farlo, perché nel frattempo accaniti nell’impegnativo gioco della conquista del mondo. 

In realtà avrebbero potuto anche non fare vacanze, tanto questi non avvertono il problema, lavorano  e basta.

Avranno prenotato la vacanza last-minute, trovando qualche buona occasione, improvvisando.

Sicuramente sarà stata una vacanza ricca di intrattenimenti, non dico sesso droga e rock and roll, ma quasi. Ristoranti , alcol e discoteche fino a notte fonda… e altro. Divertente sicuramente, non direi rilassante.

 

I Muriatici hanno programmato la vacanza dall’anno scorso. La hanno pianificata nei particolari. Hanno prenotato per tempo albergo, trasferimenti e attrazioni e hanno fatto anche l’assicurazione. Hanno viaggiato con tutta la famiglia. Tutto organizzato e pianificato. Arte ed avventura insieme. Pasti frugali,- bisogna camminare e risparmiare- , a letto presto – domani ci sono tante cose da vedere-. 

Magari meno divertente della precedente, ma sicuramente più interessante.

 

I Fosforici non si sa se siano mai partiti . Hanno iniziato a parlare del viaggio dall’anno scorso, ma non sono stati sufficientemente pragmatici da prenotare. 

Hanno sognano la vacanza e ne hanno parlato. 

Se sono riusciti in qualche modo a partire, merito della risoluzione di qualche altro membro del gruppo, avranno voluto fare tante cose con la testa, ma il corpo non li ha accompagnati. 

Avranno percorso chilometri per raggiungere un museo per ammirare una singola opera d’arte, ma l’avranno trovato chiuso perché non hanno pensato di controllare i giorni di apertura …

Oppure saranno dispersi nella giungla. Saranno stati ottimisti, avranno dato fiducia a qualcuno che magari se ne sarà approfittato…

 

L’Aiuto dell’Omeopatia.

Il metodo omeopatico costituzionale parte dall’assunto che non esistono costituzioni migliori o peggiori. 

Ogni costituzione ha propri punti di forza e di debolezza. Ognuno di noi dovrebbe conoscerli, sfruttarli e preservarsi al meglio per mantenere uno stato psico-fisico di equilibrio grazie al quale dare il meglio a lavoro e nelle relazioni interpersonali.

La vita in realtà ci mette difronte a tante prove e ognuno reagisce secondo un proprio modello comportamentale che è dettato dalla propria costituzione e  dalle proprie tendenze patologiche (che spesso sono state regalate dai nostri antenati).

 

Per capire come funzione questa cosa dell’equilibrio, immaginiamo che la nostra costituzione in equilibrio, in una scala da uno a dieci, valga dieci – il massimo.

Se, per esempio, ci ammaliamo potremmo scendere a 9.

Se subiamo un lutto scendiamo a 8. 

Se subiamo delle frustrazioni sul lavoro scendiamo a 7.

Se mangiamo male e abbiamo ritmi di vita eccessivamente accelerati potremmo scendere anche sotto la sufficienza e allora inizierebbero i problemi seri.

 

Il metodo omeopatico costituzionale permette:

  • di individuare la costituzione di appartenenza del singolo soggetto,
  • valutarne lo stato di scompenso (quanto ci troviamo lontani dal nostro 10 costituzionale) ,
  • e riportarla in equilibrio per riacquistare lucidità, vitalità ed equilibrio.

La durata di questo processo dipende da quanto lontani ci troviamo dall’equilibrio (dal nostro 10) e da quanto siamo capaci o siamo disposti di rimuovere le cause che ci hanno condotti alla situazione di disequilibrio.

 

Quali i Benefici del Metodo Omeopatico Costituzionale?

I benefici di una costituzione in equilibrio sono in primis vitalità, energia -per quanta ne permette la costituzione- resistenza agli stress ed alle malattie, equilibrio e lucidità mentale, migliore qualità di del sonno e di vita in generale.

Un concetto simile a quello che nelle culture orientali, nella medicina tradizionale cinese o in agopuntura ha acchè fare con i blocchi energetici e la corretta circolazione dell’energia nel nostro corpo attraverso i meridiani. Lo si dice e lo si fa con tecniche diverse, ma il concetto è lo stesso.

Purtroppo, la nostra medicina tradizionale non ci ha abituato a questo. 

Ci presenta solo degli antidoti alla stanchezza e d allo stress, dei palliativi, promettendo di rimetterci in sesto con  qualche integratore, piuttosto che tramite l’assunzione di qualche tonico stimolante.

In realtà, quello di cui abbiamo bisogno, è sì di assumere sali, ma quelli giusti, che esistono anche in Omeopatia, ma che vengono prescritti o consigliati a seconda del grado di disequilibrio della nostra costituzione, non a caso.

Non esiste una formula magica che vada bene per tutti e soprattutto, non abbiamo bisogno di essere stimolati in alcun modo, ma di essere messi solo nelle condizioni di poter utilizzare a pieno tutto il nostro potenziale energetico.

In questo l’Omeopatia ci può dare un grande aiuto.

 

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Questo articolo è edito solo a scopo divulgativo, non rappresenta in alcun modo una sollecitazione all’ auto-medicazione.
I farmaci omeopatici non hanno, in Italia, indicazioni terapeutiche approvate.
Non interrompere MAI terapie farmacologiche tradizionali senza aver prima consultato il proprio medico curante o specialista di riferimento. 
Ricorda che per curare qualsiasi problema relativo alla tua salute o a quella dei tuoi cari, devi rivolgerti sempre al tuo medico o al tuo farmacista.