Preparati alle Abbuffate di Natale con l’Omeopatia
Sono stato obbligato dalle mie figlie a vedere un cartone animato della serie Frozen.
Trama: Olaf, il pupazzo di neve, va in giro per tutto il regno di Arendelle ad indagare, per conto di Elsa ed Anna, sulle tradizioni di Natale di tutti i sudditi, per trovare e restituire alle sorelle la propria, andata persa quando erano piccole.
Qual è la tua tradizione di famiglia per Natale?
La mia è riunirsi per preparare i ravioli che verranno cucinati in brodo per il pranzo di Natale.
Quando ero piccolo, ricordo con gioia quei giorni di preparativi: la spesa, l’organizzazione dei compiti, l’allegria dei bambini, le urla e la soddisfazione a lavoro terminato.
Arrivava il fatidico pomeriggio del 23 Dicembre in cui adulti e bambini erano convocati telefonicamente a casa della nonna.
Dopo un rapido appello su chi c’era e chi se l’era svignata, si partiva con la distribuzione dei compiti. La nonna aveva preparato il ripieno. La zia la pasta fresca.
I compiti rimanenti erano:
- passare la pasta nella apposita macchina a manovella per fare le sfoglie
- riempire i ravioli col ripieno (nella speranza di una pasta venuta bene)
- chiudere i ravioli.
Una volta pronti, venivano lasciati a riposare tutto il giorno della vigilia su guantiere di cartone, come quelle della pasticceria, sui letti della camera degli ospiti.
E con le guantiere si copriva l’intera superficie dei letti. Che diventavano, pertanto, unità di misura dell’entità dell’abbuffata.
Domanda: -Quanti ravioli abbiamo fatto quest’anno? –
Risposta: -Tre letti!-
Il pranzo di Natale iniziava sempre con le stesse urla: -A me di più perché ho fatto la pasta- , – A te di meno perché giocavi tutto il tempo, mentre noi lavoravamo- , –A te niente, perché non sei nemmeno passato a salutare!-
E poi via ad abbuffarci fino a scoppiare. E si era ancora alla prima portata.
Si ingrassa da Natale a Capodanno o da Capodanno a Natale?
Racconto tutto questo perché più o meno in ogni famiglia italiana esistono tradizioni del genere.
Ed anche se non sono strettamente culinarie, a Natale ci sono tradizioni o semplicemente usanze familiari che vanno rispettate ed adeguatamente onorate.
Pranzi e cenoni sono occasioni di pausa, di ritrovo e di condivisione.
L’unico problema è che, salvo casi particolari, questa abbuffata continua più o meno ininterrottamente per circa un mese.
Si. Un mese.
Partendo dall’Immacolata, passando attraverso la settimana delle cene di lavoro, delle associazioni, degli amici, della parrocchia, … Il clou: il pranzo di Natale, Vigilia e Pranzo di capodanno, per concludere in bellezza col pranzo della Befana.
- Poche le possibilità di uscire incolumi da questa guerra composta da così tante battaglie.
- Pressoché inutile predicare qualsiasi forma di digiuno o astinenza.
- Frustrante il cercare di trattenersi.
Unico modo per sopravvivere è prepararsi per tempo.
Per fare questo abbiamo diverse strategie che per una efficacia massima possono essere utilizzate anche tutte insieme:
- Drenaggio veloce di Fegato ed Intestino, che saranno gli organi che verranno sottoposti allo stress maggiore
- Misurazione e Controllo del pH dell’organismo
- Assunzione di Cibi che non infiammino e contengano meno calorie possibili.
Con tutte queste accortezze, potrai mantenere la stessa taglia fino alla Befana, anche se non ti riconosci come uno particolarmente ordinato.
Quando si parla di aumento di peso nel periodo natalizio, una obiezione ricorrente è:
“Non si ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale”.
Vero.
Vero anche che non si inizia a Natale, bensì prima dell’Immacolata e si continua fino alla Befana.
Una settimana di nefandezze alimentari la recuperi… un mese, con grande difficoltà!
L’OMEOPATIA ci può dare una enorme mano a preparare fegato ed intestino, per disinfiammare, de-tossificare ed alcalinizzare.
Ovviamente un drenaggio fatto per bene dovrebbe essere sempre personalizzato, andando a capire, grazie all’aiuto di un Professionista, quale è la via principale di detossificazione scelta dal nostro organismo (la pelle, i polmoni, l’intestino, il fegato o i reni).
Pertanto un drenaggio andrebbe fatto studiando il singolo paziente, ma in momenti di emergenza, al sopraggiungere del periodo più intenso, si potrà optare per un drenaggio veloce di soli fegato ed intestino rimandando a periodi più tranquilli il drenaggio più profondo.
Parlando di detossificazione epatica dovremo prendere in considerazione almeno uno dei 7-8 farmaci omeopatici che agiscono sul fegato: Sulfur, Natrum Sulfuricum, Sepia, Lycopodium, Chelidonium, Lachesis, Phosphorus, Arsenicium album.
Per l’asse cervello-stomaco-intestino, invece, farmaci tipo Nux Vomica, Argentum Nitricum, Anacardium Orientale, Antimonium Crudum ed altri.
Se non si è in grado di scegliere il farmaco unitario giustoo e la giusta potenza di somministrazione è molto più facile agire utilizzando farmaci complessi che possano agire su più fronti e più sintomi contemporaneamente (acidità, pesantezza, gonfiore, diarrea o stitichezza, …).
A questi potremo aggiungere farmaci che possano:
- mantenere drenata e pulita la matrice extracellulare, il posto dove si accumulano le tossine,
- dare una accelerata al sistema linfatico che le deve raccogliere e convogliare verso l’uscita.
MISURAZIONE E RIPRISTINO DEL pH
Si può poi passare ad alcalinizzare il nostro organismo per facilitare la detossificazione ed evitare il trattenere tossine e l’ acqua che serve per diluirle (la famosa ritenzione idrica).
Questa operazione si può fare:
- assumendo alcuni farmaci omeopatici (es. Lycopodium)
- con l’alimentazione (assumendo cibi che abbiamo un PRAL potenziale acido renale molto basso),
- bevendo un’acqua leggermente alcalina
Oppure- più velocemente – utilizzando un giusto integratore alimentare che ci permetta di recuperare velocemente la nostra condizione di neutralità o meglio di leggera alcalosi.
VLCKD (Very Low Calories Ketogenic Diet)
Ultima possibilità: assumere, tra una abbuffata e l’atra, alimenti che non infiammino il nostro organismo e che contengano il minor numero di calorie possibile.
Ciò è possibile tramite l’assunzione di una VLCKD che appartiene alla categoria delle diete chetogeniche, ma a differenza delle chetogeniche classiche, è normoproteica, a basso apporto calorico e lipidico e non iperproteica (senza rischi a livelli epatici e renali).
Ha gli stessi effetti metabolici del digiuno, senza mettere troppo alla prova la nostra forza d’animo…
Non tutti hanno gli stessi problemi.
Esistono soggetti dotati di ottimi sistemi di detossificazione (in omeopatia si dice “dotati di una buona Psora”) oppure appartenenti costituzioni longilinee che difficilmente accumulano tossine (come i fosforici).
Tutti gli altri dovranno per forza di cose fare i conti con gli eccessi da “Abbuffata di Natale”!
L’ideale è riportare e mantenere la propria costituzione in equilibrio e conoscere i propri punti deboli per prendere, per tempo, i giusti provvedimenti.
E’ sempre Questione di Costituzione!
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Questo articolo è edito solo a scopo divulgativo, non rappresenta in alcun modo una sollecitazione all’ auto-medicazione.
I farmaci omeopatici non hanno, in Italia, indicazioni terapeutiche approvate.
Non interrompere MAI terapie farmacologiche tradizionali senza aver prima consultato il proprio medico curante o specialista di riferimento.
Ricorda che per curare qualsiasi problema relativo alla tua salute o a quella dei tuoi cari, devi rivolgerti sempre al tuo medico o al tuo farmacista.