Febbre, Raffreddore, Mal di Gola, Tosse: è in arrivo anche quest’anno il picco dell’Influenza!

Soggetti diversi manifestano i sintomi in maniera diversa, a secondo della costituzione di appartenenza.

 

Ad esempio: alcuni soggetti fanno delle febbri improvvise, che possono arrivare a quaranta gradi.
Alcuni di questi soggetti è come se non avessero niente, altri non prendono pace nel letto, altri ancora possono tranquillamente continuare a lavorare e magari i sintomi  vanno via in pochissimi giorni.

Un’altra categoria di soggetti, invece, fanno febbri che salgono più lentamente, che arrivano magari massimo a 37-38 gradi, ma si sentono distrutti ( e non è vero che sono solo gli uomini)…
Le febbri possono essere insidiose e durare molti giorni. Talvolta si assiste persino a ricadute.

 

Tra questi due soggetti c’è una evidente differenza di reattività da parte dell’organismo.

 

Soggetti diversi andranno trattati con farmaci diversi.

 

Potremo così parlare di anti-infiammatori della costituzione Carbonica, Sulfurica, Muriatica e Fosforica.

 

Farmaci diversi per soggetti diversi

Parliamo ora di tre farmaci importantissimi della materia medica omeopatica, dei veri e propri anti-infiammatori, da utilizzare in maniera diversa in soggetti di costituzione diversa.

Aconitum Napellus, Belladonna e Ferrum Phosphoricum ad esempio, sono tre farmaci omeopatici per gli stati iniziali della febbre, che dovranno essere utilizzati da soggetti di costituzione diversa, che fanno febbri diverse.

 

Improvvisa la febbre di Aconitum e Belladonna, più lenta quella di Ferrum Phosphoricum.

Nella febbre di Belladonna, troviamo midriasi (allargamento della pupilla), assente negli altri due.

Troviamo una sete intensa in Aconitum che in Belladonna può esserci come non esserci, e quasi completamente assente in Ferrum Phosphoricum.

Aconitum non suda, la pelle è calda, ma asciutta, al contrario di quella di Belladonna che è umida. In Ferrum Phosphoricum il sudore è prevalentemente notturno.

 

Dal punto di vista mentale poi in Aconitum può prevalere agitazione, ansia, paura.

In Belladonna una certa confusione mentale, un abbattimento, ma anche delirio nelle forme più gravi.

In Ferrum Phosphoricum notiamo, invece, un certa indifferenza, un abbattimento.

 

Un altro sintomo chiave della febbre da Ferrum Phosphoricum può essere poi una epistassi nasale, magari dalla narice destra…

 

Un’altra differenza tra i tre farmaci è che, ad esempio, belladonna è un antinfiammatorio più locale degli altri due.

 

Cioè Belladonna può essere un farmaco oltre che di febbre anche di faringite, tonsillite, di otite, di infiammazione locale se coesistono tutti i sintomi di calore, rossore, dolore pulsante, a differenza degli altri due che mostrano sintomatologie più generali.

 

A volte è difficile per i non addetti ai lavori distinguere tra i tre farmaci, anche perché spesso la febbre, dopo una prima fase di esordio, può manifestarsi in modo diverso, andando verso una fase di stato che richiederebbe l’utilizzo di altri farmaci omeopatici come Apis, Gelsemium, Rhus Toxicodendron, Bryonia, Mercurius, Arnica, Eupatorium perfoliatum e tanti altri.

 

 

Qual è quindi il suggerimento?

Per i non esperti, sicuramente, non ricorrere all’automedicazione, ma affidarsi alle cure di uno specialista proprio perché il farmaco utilizzato con successo da un familiare o da un collega o vicino di casa può non avere lo stesso successo per noi.

Si potrà pertanto ricorrere all’utilizzo di un farmaco omeopatico complesso che è formulato in maniera tale da agire sulla fase di esordio e su quella di stato grazie ad un mix di ceppi a bassissime diluizioni.

Questo tipo di farmaci dovrà essere utilizzato con una alta frequenza di somministrazione  in fase acuta, che diminuirà all’attenuarsi della sintomatologia.

 

I più esperti, invece, per velocizzare, potranno associare al farmaco omeopatico complesso un farmaco unitario a diluizione più alta che magari in passato hanno già utilizzato con successo per gli stessi sintomi.

 

L’utilizzo del farmaco complesso è sempre raccomandabile perché la febbre, anche se di natura virale, può evolvere e portare  con sé  altri sintomi di sovra-infezioni batteriche come mal di gola,  otiti, tonsilliti…

 

Il farmaco complesso, opportunamente scelto, può agire anche su più sintomi concomitanti.

Ricordiamo poi che i farmaci omeopatici si possono assumere contemporaneamente alle terapie tradizionali, in alcuni casi completandone l’azione, in altri casi velocizzandola.

Possono essere usati per la Prevenzione, per la Cura e per evitare le Ricadute di tutte le patologie invernali.

Molti ignorano che l’omeopatia – opportunamente prescritta o consigliata – cura le malattie invernali molto più velocemente rispetto alla medicina tradizionale.

Non si limita solo a tenere a bada i sintomi della malattia, ma guarisce completamente l’individuo.

Possono testimoniarlo, oltre che tutti i pazienti che ne fanno da anni un uso consapevole, anche innumerevoli studi clinici ormai a disposizione di tutti coloro che hanno voglia di cercarli…

 

E ricorda che

“E’ sempre Questione di Costituzione”!

 

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Questo articolo è edito solo a scopo divulgativo, non rappresenta in alcun modo una sollecitazione all’ auto-medicazione.
I farmaci omeopatici non hanno, in Italia, indicazioni terapeutiche approvate.
Non interrompere MAI terapie farmacologiche tradizionali senza aver prima consultato il proprio medico curante o specialista di riferimento. 
Ricorda che per curare qualsiasi problema relativo alla tua salute o a quella dei tuoi cari, devi rivolgerti sempre al tuo medico o al tuo farmacista.

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